In effetti, al piano possono partecipare le guardie venatorie, quelle forestali, la polizia locale e i proprietari terrieri in possesso di regolare porto d’armi, mentre il coinvolgimento dei cacciatori non è previsto. L’interrogazione c’è stata, ma lo scioglimento delle Camere ha reso tutto vano, ragione per cui il contenimento è a rischio nei prossimi mesi.
Secondo la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) alessandrina, l’emendamento alla legge finanziaria è stato bocciato a causa della mancata pertinenza della materia in relazione alla norma, l’approvazione spetterà al nuovo Parlamento che si formerà dopo il 4 marzo. Intanto bisognerà attendere anche la valutazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nonostante il pessimismo sia dominante. Purtroppo gli agricoltori alle prese con i danni causati da cinghiali e caprioli non possono più attendere.