Le coordinatrici ISPRA del Monitoraggio nazionale del lupo, hanno illustrato, in una riunione on line, le linee d’azione del progetto per i prossimi mesi. Nella seconda fase, ormai terminata l’attività di raccolta dei segni di presenza del lupo su tutto il territorio italiano, bisognerà analizzare i dati sia da un punto di vista genetico che statistico. Infatti, oltre ai 20 tecnici designati dalla Federparchi che hanno coordinato l’attività di campo nell’area appenninica, erano presenti i referenti dei laboratori ISPRA di Ozzano dell’Emilia dove si stanno facendo le genotipizzazioni dei campioni e gli esperti di statistica che si stanno occupando della verifica dei dati raccolti nel database nazionale del lupo.
Il gruppo di lavoro, con competenze trasversali e distribuito su tutta l’Italia peninsulare, ha pianificato il lavoro di restituzione dei dati del progetto a regioni e parchi dove si fornirà oltre al database con i dati raccolti nei rispettivi territori anche una lista della rete dei tecnici che sono stati attivi nel progetto. A fine febbraio 2022 sarà disponibile la stima dell’abbondanza e della distribuzione del lupo sul territorio nazionale basata su un protocollo standardizzato e un modello statistico scientifico elaborato da esperti del settore.