L’associazione Arci Caccia ha commentato la decisione di far partire la caccia al cinghiale all’interno del Parco di Veio: lo scorso 17 marzo, quindi poco meno di un mese fa, un 49enne è morto a Roma, per la precisione a via dell’Inviolatella Borghese (zona Cassia) a causa dello scontro con un ungulato. Il luogo dell’incidente mortale è poco distante dal parco stesso e l’uomo ha perso la vita in seguito all’urto della testa con l’asfalto.
L’ente parco aveva chiesto alla Regione Lazio l’autorizzazione al controllo numerico degli animali, visto che si temeva un numero eccessivo: come sottolineato da Arci Caccia, il via libera è arrivato il 21 marzo, “casualmente” subito dopo la tragedia. Si è scelto di prelevare 300 cinghiali, ma la coincidenza fa venire più di un sospetto: l’associazione si sta chiedendo se doveva necessariamente scapparci il morto prima di intervenire in questa maniera.
Il Parco Regionale di Veio ha un territorio che forma una sorta di triangolo rappresentanto dalla Via Flaminia nella parte orientale, la Via Cassia in quella occidentale e la Strada Provinciale Campagnanese a Nord.