Non si é ancora tornati alla normalità post-Covid e al Parlamento Europeo i 5 stelle tornano ad incalzare proposte quantomeno discutibili. L’ultima in ordine cronologico é quella esposta in commissione ambiente da Eleonora Evi, animalista attivista, che ha chiesto di riaprire il dibattito sulla “animal welfare tax”. Secondo la deputata pentastellata, sarebbe necessario innalzare il prezzo della carne allo scopo di includerne il gravissimo impatto sulla sofferenza di milioni di animali e di quello devastante sull’ambiente, inoltre la popolazione verrebbe indirizzata verso una dieta più vegetale anziché animale.
A darne comunicazione l’Eurodeputato Marco Dreosto, anch’egli membro della commissione ambiente che evidenzia “sembra difficile trovare ragionevolezza in affermazioni tanto distanti dalla realtà propria degli allevamenti europei e che non tengono minimamente conto del difficile momento storico che famiglie e imprese stanno attraversando” chiosa il parlamentare leghista, che aggiunge “il nostro gruppo si é immediatamente opposto a questa stravagante boutade, ci tengo a ricordare fra l’altro che gli allevamenti dei paesi UE perseguono il rispetto del benessere animale, fra l’altro imposto dalla rigorosa normativa di riferimento”.
Solo in Italia il comparto zootecnico legato alla produzione di carni coinvolge un giro di affari di oltre 30 miliardi di euro l’anno, imporre una nuova tassa significherebbe mettere in ginocchio proprio quei piccoli allevatori che si dedicano alla produzione di carni di qualità, oltre alle numerosissime aziende correlate, già gravate dall’attuale crisi economica.