Nel primo, reso il 2 aprile, si ritiene che i comportamenti mostrati dall’animale possano genericamente rientrare nella casistica dell’orso “problematico dannoso”, anche se questi comportamenti non paiono di particolare gravità. Secondo l’Ispra andrebbero raccolti dati più dettagliati. Viene raccomandato di continuare il monitoraggio e di realizzare interventi di prevenzione mirati.
Nel secondo parere, del 6 maggio, lo stesso Istituto conferma che i comportamenti dell’orso M49 non evidenziano particolari rischi per la sicurezza dell’uomo, ma rientrano comunque nella categoria 17 della tabella 3.1 del PACOBACE (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali). Il ministero, attraverso la Direzione generale Protezione natura, ha dato riscontro alla Provincia di Trento e, nel riportare la valutazione di ISPRA, ha precisato di ritenere non opportuno autorizzare l’intervento richiesto, fornendo la propria disponibilità ad esaminare meglio la questione, con eventuali ulteriori documenti, il prossimo 28 maggio.