Riportiamo la dichiarazione di Barbara Mazzali (FdI): “Il Governo ferma la caccia nella zona rossa e così aumenteranno i danni alle colture provocati dagli animali selvatici. Sono già oltre 2 milioni di euro i danni stimati in Lombardia, circa il 30% in più dello scorso anno e adesso, con la chiusura dell’attività venatoria, il dato non potrà che peggiorare. Parliamo di danni agli agricoltori che si ritrovano campi devastati e semi mangiati, persone economicamente messe in ginocchio da cinghiali, lepri e uccelli.
E persone che Regione Lombardia dovrà ripagare con i ristori che è sempre più difficile mettere a disposizione, data la quantità richiesta. Ecco un quadro della situazione dei selvatici nella nostra regione. Nelle zone collinari e montane sono i cinghiali a creare i maggiori danni. Nella zona della pianura orientale (province di Mantova e Cremona) sono le lepri, i colombi e i corvidi che rovinano i seminati, in particolare i cereali in inverno e il mais in primavera. Nella pianura occidentale piccioni e corvidi distruggono le colture di mais e gli anatidi si nutrono dei primi germogli delle colture di riso.
Inoltre i cinghiali sono presenti anche in pianura, principalmente nelle province di Pavia e Cremona. In seguito alla pubblicazione del Dpcm che ha decretato la cosiddetta zona rossa in tutta la Lombardia, la Regione ha subito chiesto chiarimenti in merito alla possibilità di svolgere attività venatoria, ma la risposta è stata che bisogna procedere con una interpretazione restrittiva e che la caccia non può essere assimilata all’attività sportiva consentita del Dpcm. Ora però il Ministero dovrebbe rispondere su come questa decisione influirà negativamente sui danni all’agricoltura creati dai selvatici. Senza la caccia gli animali che già oggi sono fuori controllo, prenderanno definitivamente il sopravvento. Questo inoltre dovrebbe farci capire che le azioni condotte per limitare gli animali selvatici debbano essere progettate più a lungo termine e più attive, per non arrivare a doverci preoccupare ogni anno dei danni in aumento”.