Cani da Caccia: Farsi ubbidire senza intaccare la sua coscienza ed il senso di responsabilità e’ il primo traguardo nell’addestramento del cane da caccia.
L’insegnamento e la sua durata devono però essere graduati in rapporto al carattere, all’età ed alla capacità di concentrazione proprio per non ottenere l’opposto di quanto si desidera. Quando l’allievo comincia ad essere stanco si rinunci ad un nuovo esercizio. Se sbaglia non si ricorra mai alle percosse: un giornale ripiegato e battuto sul posteriore avrà il medesimo effetto di una scudisciata. Una regola fondamentale consiste nel non dare mai un comando se non può essere eseguito.
E’ essenziale infatti che l’allievo impari subito che può fare quanto gli si chiede e non ha alcuna possibilità di sottrarsi a quanto imposto: basta cedere una sola volta per pregiudicare quanto gli è stato fino allora insegnato. Il cane infatti ha l’esigenza d’inserirsi in un ordine sociale e lo si rileva facilmente osservando le mute in cui ciascun componente rispetta una gerarchia. Pulizia territoriale – Il cucciolo la apprende soltanto se gli si presta attenzione. Lo si conduca all’aperto almeno ogni due ore. Se costretti a tenerlo in casa si ponga un giornale dove si desidera espleti le necessità fisiologiche e si induca il piccolo a rimanervi fino a quando non le avrà soddisfatte. Subito dopo qualche carezza e lode.
Rimproveri, scuotimenti hanno effetto soltanto se avvengono mentre il piccolo si prepara a “sporcare” su un tappeto, sul pavimento o comunque in luogo non idoneo. Voglia di masticare – Soprattutto mentre stanno spuntando i denti il cucciolo sente la necessità di masticare: si metta a suo disposizione un osso di pelle di bufalo e qualora si mostri disinteressato (ma ben difficilmente accadrà!) lo si agiti in modo da scatenare l’istinto predatorio. Collare – Si abituerà facilmente se gli si lascia il collare per almeno una settimana. Durante la giornata inoltre, sia pure per alcuni minuti, gli si metta anche il guinzaglio in modo che non lo senta poi estraneo – tentando di liberarsene – all’uscita. Ululato – Vi sono cani che non vogliono rimaner soli in casa e appena l’appartamento resta vuoto cominciano ad ululare.
Si tratta d’una fastidiosa reazione che si elimina con facilità. Appena usciti si sosti alcuni minuti vicino alla porta e appena il piccolo si lamenta si entri ignorando la sua accoglienza festosa e si stringano le fauci (attenzione a non fargli male!) tenendole chiuse per alcuni minuti e subito dopo lasciando la casa. Il piccolo impara che il suo comportamento è sgradito al capobranco e si comporterà di conseguenza. Addenta la mano – Alcuni cuccioloni che hanno la tendenza a mordere la mano. Un atto che viene erroneamente ritenuto parte del gioco. E’invece un atteggiamento che va immediatamente represso proprio perchè con tale comportamento intende saggiare la sua posizione sociale, capire cioè se gli sarà permesso mordere. Si afferri subito un labbro tenendolo bloccato per almeno due minuti insensibili agli uggiolii ed ai lamenti. Basteranno due o tre lezioni per impedirgli di mordere ancora. . “Se non si interviene subito – ammonisce Brunner – l’animale acquista l’errata convinzione che gli uomini sono esseri viventi di infimo grado con cui si può fare ciò che si vuole, basta solo comportarsi in modo aggressivo”.
Carattere da monarca L’atteggiamento minaccioso si compone di alcune espressioni tipiche:
– Labbro superiore ed inferiore sollevati per lasciar scoperti canini ed incisivi: indica al rivale di essere pronto ad azzannarlo.
– Angoli della bocca contratti in modo che si trovino più vicino al naso (l’opposto di manifestazione di gioia quando invece sono tenuti in modo da diminuire la distanza dalle orecchie): è un segno di pre avventimento quasi a voler significare che non è disposto ad alcuna trasgressione di gioco o accattivante.
– Orecchie tese, quasicchè facesse uno sforzo per drizzarle: segnala al nemico che si trova in posizione di allerta ed è tanto sicuro da non aver alcun bisogno di proteggere le orecchie da eventuali aggressioni abbassandole sul capo.
– Coda tenuta normale e non tra le gambe come invece fanno i sottomessi. In questo modo dimostra di non aver alcuna paura dell’avversario ed anzi non tenta neppure di diminuire il proprio odore come invece fanno i mammiferi timorosi che tengono la coda tra le gambe.
– Pelo sulle spalle e lungo la schiena sollevato per accentuare l’aspetto minaccioso.
– Zampe completamente distese e muscoli in tensione in modo da far assumere al corpo un maggior volume.
– Sguardo fisso verso l’avversario senza alcuna distrazione mentre dalla gola esce un brontolio profondo
Accanto a questi vi sono anche altri atteggiamenti che consolidano la dominanza.