Come condurre al meglio i cani da seguita sulla lepre, l’addestramento, il selvatico e le razze più utilizzate in Italia dai segugisti e dei lepraioli italiani. Addestrare il proprio cane può risultare utile e divertente allo stesso tempo, se si impiegano passione e pazienza.
Le razze da seguita postulano un addestramento mirato e laborioso, ma non irrealizzabile.
Insieme ai classici comandi di chiamata, terra, dietro, va’, seduto, serve anche la correttezza della vista, il pronto rientro o, nel caso di una battuta, il superamento delle poste. Inoltre, da parte del padrone, è necessaria la giusta scelta ed utilizzo del guinzaglio.
Nello specifico i comandi che in maggior misura sono utili sono la “chiamata”, con la quale viene richiamato immediatamente il cane ai nostri piedi; il “terra” per fermare l’azione in qualunque momento e distanza, comandando al cane di accucciarsi a terra con il muso rivolto verso la direzione intrapresa, per arrivare al comando “va’”, con il quale viene indicata la ripresa dell’azione nella direzione indicata dalla nostra mano. Impartendo il comando “dietro”, si ordina al cane di abbandonare ogni azione per tornare verso il padrone e mettersi alle sue calcagna. Quest’ultimo comando, in particolare, viene considerato da molti addestratori di grande importanza, in tutte quelle situazioni in cui si prova ad avvicinare un selvatico allo scoperto.
La seguita vera e propria necessita comunque di un particolare addestramento, che può essere eseguito in modi diversi, utilizzando anche specifiche attrezzature come i recinti di varie dimensioni.
La modalità di addestramento più semplice consiste nell’iniziare ad insegnare al nostro cane già dai 3 mesi, collocandolo in un apposito recinto in cui liberare un coniglio. In tal modo il selvatico impaurito inizierà a scappare ed il cucciolo dovrà imparare a seguirlo senza perderlo mai di vista, ripetendo l’esercizio un po’ di volte senza però annoiarlo. Col passare del tempo e man mano che il cane cresce, si può sia ampliare il recinto, sia cambiare il tipo di selvatico fino ad allora utilizzato, impiegando magari qualche giovane cinghiale, prestando attenzione che sia di piccole dimensioni e che non possa nuocere al nostro amico. Questa seconda fase dell’addestramento farà in modo che il cane sia pronto per la seguita al coniglio o alla lepre ed al cinghiale; oppure si può scegliere solo la prima modalità, facendo specializzare il cane nella caccia alla piccola selvaggina da pelo come le lepri.
La fase successiva dell’addestramento riguarda il terreno di caccia vero e proprio, di conseguenza la muta in compagnia di altri cani. In quest’ultimo caso è consigliato utilizzare la stessa razza per tutti gli esemplari, con lo scopo di uniformarne il più possibile il lavoro e l’indole del cane.
Altro fattore da tenere a mente è il superamento della paura dello sparo, poiché occorre un cane che non si spaventi altrimenti esso sarà inutilizzabile per caccia. Per raggiungere questo scopo si può impiegare una pistola a salve con la quale sparare prima in lontananza, quindi sempre più vicino in modo tale che si abitui gradualmente, rassicurandolo con disinteresse. Pochi colpi sparati, a lunghi intervalli di tempo e con molta pazienza, si riuscirà a far abituare il cane senza traumi.
Una volta che il cane dimostra di essere pronto, si può portarlo in grandi spazi aperti per fargli prendere confidenza con l’ambiente dove verrà portato a caccia, incoraggiandolo continuamente ed impartendogli gli ordini sopradescritti.
La lepre è un selvatico ostico da cacciare, considerata la sua astuzia e velocità. La lepre comune od europea è un lagomorfo di medie dimensioni, di 48-70cm di lunghezza per un peso che oscilla tra i 4-5kg fino ad un massimo di 6kg.
La struttura del corpo è molto slanciata, gli arti posteriori sono lunghi e robusti, la testa piccola con grandi occhi sporgenti e padiglioni auricolari molto sviluppati, i quali mettono in risalto il suo ottimo udito, cui si aggiunge anche l’ottimo olfatto. Il mantello è fulvo-grigiastro per ambo i sessi, con alcune tonalità leggermente più scure sul dorso e più chiare, quasi bianche, in prossimità delle parti interiori e sulla coda.
Animale molto comune nel nostro territorio, sia nelle zone di pianura che appenniniche e di media montagna con boschi di latifogli, la lepre ha una predilezione per le aree dedicate a cereali o ricche di germogli: per questo motivo, spesso, può arrecare danni significativi.
La lepre ha abitudini crepuscolari e mattutine ed è molto legata alla zona in cui vive; si ciba essenzialmente di vegetali come germogli, erbe, frutta, semi, bacche, ghiande e cortecce.
Se disturbata o si accorge di movimenti sospetti, inizia a correre molto velocemente compiendo salti, scatti e balzi improvvisi.
Il periodo della riproduzione è compreso tra gennaio a settembre, arrivando fino alle quattro cucciolate in un anno.
Le razze di cani particolarmente adatte alla caccia da lepre, sono quelle da seguita. Di seguito riportiamo quelle che a noi, a fronte di molte descrizioni, ci sembrano le più adatte, anche se ogni parere è soggettivo.
La prima razza è il Bleu de gascogne. Considerato dai cacciatori francesi come “Il più imponente e nobile segugio del mondo”, Il Bleu de Gascogne, di antichissime origini, si divide in tre serie: Grand – Petit e Basset Blue de Gascogne. Il primo, nato nell’ottocento, capace di inseguire una lepre oppure combattere un lupo discende direttamente dal “bloodhound”. Siccome in Europa non vi sono grossi selvatici si è scelto di valorizzare di più il Petit Blue de Gascogne, anch’esso ottimo segugio, molto veloce e quindi adatto alla lepre.
Altezza: Grand Bleu 65-72 cm. Petit Bleu 60 cm.
Mantello: Pelo raso a sfondo chiaro con macchie bluastre ripetute sulle orecchie e sugli occhi.
Zampe picchiettate di marrone chiaro. .
Peso: Gr. Bleu 35 kg. Petit Bleu 25-30 Kg
Orecchie: Fini e cadenti, attaccate basse.
Coda: Abbastanza alta, lunga, portata a falcetto
Il Beagle, è dotato di una voce armoniosa ed è con molta probabilità il risultato di diversi incroci tra un Harrier ed un vecchio segugio inglese. Questa razza presenta una spiccata attinenza per la caccia alla lepre. Instancabile, impiega le sue energie all’attenta ricerca dell’usta (l’odore) dei selvatici.
Altezza: Da 33 a 40 cm.
Mantello: Pelo raso e fitto, blu con tigrature nere, bianco, nero, arancio, focato, tricolore.
Peso: Dai 10 ai 14 kg.
Orecchie: Pendenti e lunghe.
Coda: Portata alta.
L’Anglo francese tricolore non è stata riconosciuta ufficialmente come razza. Discendente dal britannico Harrier, è da sempre chiamato meticcio, ma tuttavia gode di molta considerazione. E’ un cane dall’olfatto finissimo, molto veloce ed instancabile. La sua voce è inconfondibile. Generalmente viene utilizzato per la caccia alla lepre per la quale risulta particolarmente predisposto.
Altezza: Da 50 cm.
Mantello: Color bianco-nero-arancio dal pelo corto e liscio.
Peso: Non indicato dallo standard
Orecchie: Cadenti formano una “V”
Coda: Bassa, amputata.
Il Chien d’Artois (Briquet),meglio conosciuto come: “Briquet”, è originario dell’omonima regione collinare francese. E’ un incrocio tra bracchi e segugi ai quali che deve il suo spiccato fiuto e senso di orientamento. Molti anni fa veniva utilizzato per la caccia al capriolo, ma oggi viene utilizzato per a scovare lepri e conigli selvatici.
Altezza: Da 52 a 58 cm.
Mantello: Testa fulva, pelo raso, fitto, tricolore.
Peso: Non indicato dallo standard.
Orecchie: Spesse e piatte.
Coda: a falce.
Il Dachsbracke o Korthals, originario della Westfalia e delle Alpi. Già nel 1600 era conosciuto ed utilizzato dall’alta nobiltà germanica. Da molti anni si è diffuso anche nei paesi scandinavi. Il Dachsbrake è adatto alla selvaggina di piccole dimensioni come lepre e coniglio ma è abbastanza bravo anche col cinghiale.
Altezza: Tra 32 e 42 cm. l’alpino. Tra 30 e 35 cm.
Mantello: Pelo denso, corto ed elastico, nero sulla parte superiore e focato in quella inferiore.
Peso: Da 15 a 25 kg..
Orecchie: Cadenti, arrotondate, attaccate alte.
Coda: lunghezza media.
Il Grand Gascogne Saintongeois. Fu il barone Latou de Virealde a dare i natali a questa razza unendo ben tre segugi francesi: Ariegeois, Bleu de Gascogne e Grand Gascogne Saintongeois. Anche il Grand Gascogne Saintongeois prende il nome dalla regione natia. E’ un cane molto resistente e dal fiuto eccellente, coraggioso, forte ed elegante. Adattissimo alla lepre.
Altezza: Da 63 a 70 cm.
Mantello: Pelo raso, fine, bianco con punte nere e maculato.
Peso: Non indicato dallo standard.
Orecchie: Sottili, accartocciate, lunghe.
Coda: Portata a sciabola.
L’Harrier è un piccolo ma ottimo cane inglese: si è quasi certi che il suo progenitore sia il Foxhound da cui ha preso la struttura morfologica anche se in formato ridotto.
L’Harrier, leggero ma molto forte, è stato selezionato dagli inglesi appositamente per la caccia alla lepre.
Altezza: Da 48 a 55 cm.
Mantello: Pelo liscio e corto, bianco con sfumature dall’arancio al nero.
Peso: Circa 35 kg.
Orecchie: Corte, attaccate alte.
Coda: Lunghezza media.
Il Porcelaine. Non ci sono dubbi che il Porcelaine discenda dal Cane di sant’Uberto e da qualche segugio svizzero di colore bianco-arancio, al quale deve il proprio nome essendo lui stesso di colore bianco con sfumature arancio. Ideale per la caccia alla lepre, è un superbo segugio da caccia, molto distinto nel portamento, ottimo l’olfatto, è agile e molto resistente. Possedere ed addestrare il Porcelaine è molto semplice dato che il suo carattere è molto equilibrato.
Altezza: Da 55 a 58 cm. i maschi, 53 – 56 cm. le femmine.
Mantello: Bianco con ampie macchie color arancio.
Peso: Circa 28 kg.
Orecchie: Fini, appuntite, ben accartocciate.
Coda: Lunghezza media, leggermente incurvata.
Il Segugio dei Balcani. Originario della Jugoslavia, luogo non certo carente di selvaggina, il Segugio dei Balcani è un buon cacciatore, versatile a qualsiasi clima e tipo di cacciagione quale: cinghiale, lepre e volpe. Con un buon fiuto, è energico e tenace e possiede un’ottima voce.
Altezza: Da 44 a 54 cm.
Mantello: Pelo duro color rosso volpe con ampie macchie scure.
Peso: Circa 20 kg.
Orecchie: Pendenti, non larghe.
Coda: Che non oltrepassa il garretto.
Il Segugio maremmano. Regionale italiano originario della maremma, il Segugio maremmano è nato verso la fine dell’800, ma solo recentemente è stato riconosciuto dall’ENCI. Impiegato con successo da solo o in muta, nella caccia alla lepre o al cinghiale. Dotato di temperamento forte ed ha una notevole voce.
Altezza: Da 44 a 52 cm.
Mantello: Pelo forte, fulvo, focato o tigrato.
Peso: Da 13 a 23 kg.
Orecchie: Piatte, aderenti alle guance.
Coda: Lunga se non tagliata.
Nell’elencare le razze più utilizzate per la caccia alla lepre, ci teniamo a rimarcare il carattere soggettivo di ogni cacciatore nello scegliere la razza del proprio compagno di caccia.
La cosa più importante è l’addestramento del cane e la personalità del cacciatore, che deve sempre assumere un atteggiamento comprensivo e paziente nei confronti del cane, il quale inizialmente considera il training come un gioco.