La città di Bubbio, in provincia di Asti, ha ospitato il convegno organizzato dal circolo locale dell’UNCZA e dedicato alla caccia di selezione al capriolo e alle munizioni più adatte da utilizzare. Tutte le associazioni venatorie del territorio erano presenti presso la Chiesa dei Battuti. Ad aprire i lavori ci ha pensato il presidente del Circolo UNCZA della provincia di Asti, Sisto Turco, poi ha preso la parola Daniele Sburlati, numero uno provinciale della Federazione Italiana della Caccia.
Sburlati ha sottolineato come sia necessario approfondire la conoscenza degli strumenti di questa caccia di selezione, sfruttando l’esperienza di chi ne ha già maturata parecchia nel corso del tempo. Non sono mancati i riferimenti alla munizione che può incidere maggiormente sul tipo di ungulato. Carlo Roveta, impiegato dall’Ambito Territoriale di Caccia, ha invece illustrato come è evoluto questo prelievo venatorio dagli esordi ai giorni nostri.
Giuseppe Audino, tecnico faunistico, ha spiegato come è cambiata la presenza del capriolo in Piemonte, raccontando testimonianze risalenti all’inizio del XIX secolo. Carlo Bonardo, armaiolo di Bra, è intervenuto per ribadire come una munizione giusta ed equilibrata sia essenziale per ogni tipo di animale: i principali calibri usati negli ATC piemontesi sono il 243 W., il 6,5×55, il .270 W., il 7mm.RM., il .308 e il .30/06. Per concludere ha parlato il fisico Flavio Duretto che ha spiegato il senso di energia e traiettoria relative alle munizioni subito dopo lo sparo.