Il domani della caccia è cominciato ad Abbiategrasso alle 10 del 2 marzo 2019 nel primo convegno in Italia su Caccia e Lavoro. Tenuto a battesimo dal senatore Francesco Bruzzone (il suo intervento è stato interrotto ripetutamente da applausi) ha svelato nel tema dell’incontro, divenuto poi lo slogan dell’intera manifestazione (“la caccia è giovane” ,”le prospettive di lavoro nel mondo venatorio”) la necessità di una svolta. Un percorso nuovo per un universo che comincia a spalancarsi in stimolanti opportunità che vanno dai censimenti all’allevamento di selvaggina, dalla tutela di ambienti tipici al recupero di zone vocate alla pratica venatoria, alle prove per cani da caccia ed infine allo sviluppo di una concreta collaborazione con il mondo agricolo per il recupero di zone marginali.
Proposte che giungono in un universo troppo spesso condannato a ripopolamenti e catture o viceversa come un destino a cui ciascuno tenta invano di sottrarsi. Ed è significativo che l’incontro sia avvenuto proprio ad Abbiategrasso, città cara a Tommaso Marinetti “inventore” di quel futurismo che spalancò le porte ed aprì nuove opportunità ai giovani che contribuirono al cambiamento di arte e letteratura, costumi e politica facendo sognare l’Italia dell’inizio dello scorso secolo. L’incontro è avvenuto nel Palazzo Stampa, una stupenda location messa a disposizione dal sindaco Cesare Nai impossibilitato ad intervenire e sostituito (con lode) dall’Assessore Francesco Bottene applaudito per un intervento preciso e concreto.
La manifestazione è stata organizzata dallo staff- FIdDC di Abbiategrasso coordinato dal vicepresidente provinciale Alessandro Nova (sua una pregevole relazione sui rapporti fra caccia e pubblica amministrazione) e ne sono stati l’anima Franco Fagnani che ha poi coordinato gli interventi, Corrado Montanari,Giovanni Baldo, Marco Pietrasanta,Gianni Locatelli, il presidente della FIdC abbiatense Emanuele Pansera e Mauro Ribolini autore del manifesto-icona. L’idea era nata da un breve riferimento di Vittorio Zocca nel corso dell’Assemblea provinciale FIdC dello scorso anno: Alessandro Nova, Franco Fagnani, Corrado Montanari e gli altri se ne sono fatti carico e l’hanno vestita di significati e personaggi dandole l’impronta della Federazione. Gli applausi sono stati ripetuti in egual misura sia per il vicepresidente Nova che Caterina Pusterla, una giovanissima cacciatrice ed allevatrice di cani. Ha saputo dare un nuovo significato – quello degli anni verdi e dell’entusiasmo che li caratterizza – alla caccia ed alla partecipazione nel governo del territorio.
Alessandro Nova ha fatto un’ampia ed originalissima analisi della situazione venatoria e dei rapporti con la Regione affermando fra l’altro che proprio i “governi regionali” per far fronte a carenze constatate non solo dai cacciatori e rese ancor più evidenti dalla soppressione delle Province, non possono non fare riferimento, se vogliono dare alla politica una svolta positiva, alla vasta esperienza del mondo venatorio ed aprirsi ai giovani con specializzazioni che presuppongono oltre alle capacità organizzative ed esecutive anche passione e predisposizione verso la natura, due doti che non mancano a chi pratica la caccia. Luca Agnelli ex Assessore provinciale alla caccia ha tenuto a precisare che la Regione non può non offrire opportunità nel settore venatorio e deve attingere al mondo dei giovani che hanno spiccate attitudini verso la natura. Silvio Zavaglio, funzionario Beretta, ha aperto nuovi squarci nel mondo del lavoro mai come oggi bisognoso di attenzione. Dalla caccia – e la Beretta con una scuola modello insegna – ha detto possono giungere importanti opportunità che giovani capaci non possono non cogliere”.