La sezione provinciale di Venezia dell’Associazione Cacciatori Veneti presenta un esposto alla Procura; “Basta diffamare i cacciatori!”.
Il Presidente provinciale dell’ACV Venezia, Massimo Parravicini, rende noto di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica denunciando il clima diffamatorio e persecutorio posto in essere dagli organi di stampa nei confronti della categoria dei cacciatori. Parravicini infatti ha affermato, “Negli ultimi anni sono state divulgate falsità diffamatorie da parte degli organi di stampa e tv”.
Continuando ha detto, “solo nell’ultima settimana i cacciatori sono finiti sui giornali per:
– l’accusa di aver massacrato cinghiali e caprioli in provincia di Venezia, che cercavano di salvarsi sulla sponda del fiume Tagliamento. Sottolineo che in Provincia di Venezia per queste specie è vietata la caccia e non ci sono prove che attestino la colpevolezza dei cacciatori. Alcuni abbattimenti sono stati effettuati dalla Polizia Provinciale per questioni di Pubblica Sicurezza;
– l’accusa di aver impallinato un cane ed averlo lasciato moribondo in una zona di campagna tra Dolo e Venezia: non ci sono prove che sia stato un cacciatore. Potrebbe essere stata una persona esasperata per continue razzie di polli nelle proprietà (il cane è tornato da solo a casa);
– l’accusa di aver ucciso un piccolo di una famiglia di cigni “adottata” da mesi dall’Isola di Burano, perché era scomparso, quando invece il cigno, il giorno dopo ha raggiunto nuovamente la sua famiglia”.
Il presidente Parravicini ha poi spiegato, “Queste false informazioni seminano odio nei confronti della categoria. Al fine di evitare che un domani si inasprisca ancora di più un atteggiamento di caccia alle streghe nei confronti dei cacciatori da parte di cittadini mal informati, che possono far aumentare le azioni repressive e violente verso questa categoria o nei confronti dei beni dei cacciatori, tutto ciò premesso, in base anche a denunce per minacce che sono stato costretto a fare alla Questura di Venezia contro ignoti, chiedo, nel caso in cui si ravvisi l’ipotesi di reato, si voglia procedere nei confronti degli estensori degli articoli e di quanti hanno dato notizie diffamatorie ai giornalisti di fatti non rispondenti alla realtà”.
Infine Parravicini ha sottolineato che a causa del clima diffamatorio contro i cacciatori, negli ultimi tempi si sono moltiplicati episodi spiacevoli a danno dei cacciatori, come l’avvelenamento dei cani da caccia che conta 19 esemplari uccisi fino ad ora, il danneggiamento di veicoli appartenenti a cacciatori e minacce di morte pervenute dalle associazioni animaliste più estremiste.
4 novembre 2012
Associazione Cacciatori Veneti