Troppi sono i segnali che denunciano una sistematica e ben organizzata aggressione nei confronti di tutti i portatori della Cultura rurale. Troppe volte l’Associazione per la Cultura Rurale ha avvisato, spesso inascoltata, di quali fossero i pericoli che correvano e che corrono le nostre attività. Troppi sono stati coloro che, credendo ancora una volta ai propri rappresentanti, hanno ritenuto di non dare peso alle minacce che come nubi si addensavano all’orizzonte. Eppure noi di ACR l’avevamo detto per tempo e l’avevamo preannunciato molto chiaramente. I ripetuti e feroci attacchi all’attività venatoria sono solo il preludio di molti altri che stanno per essere sferrati ai danni di tutti i portatori della Cultura rurale.
Non sottovalutiamo l’iniziativa in corso in Parlamento mirante a modificare la Costituzione italiana con l’inserimento della tutela degli animali e l’attribuzione agli stessi di diritti in qualità di esseri senzienti. Agricoltori, allevatori, pescatori, cacciatori, cercatori di funghi, di tartufi, di erbe spontanee, sono oggetto delle aggressioni di una piccola minoranza di energumeni che partono dall’approccio culturale secondo il quale qualsiasi attività da loro non condivisa deve essere abolita. La misura è colma e il limite della decenza è stato abbondantemente superato. Ecco perché abbiamo deciso di preparare la mobilitazione di tutti i portatori della Cultura rurale che si concretizzerà in una serie di manifestazioni a livello regionale che culminerà in una grande manifestazione nazionale di protesta che si terrà a Roma davanti al Parlamento italiano.
I dirigenti nazionali e locali dell’Associazione per la Cultura Rurale si riuniranno nelle prossime ore per concordare le varie iniziative che si terranno in tutta Italia. Attraverso il sito web dell’Associazione per la Cultura Rurale e le sue pagine social verranno fornite tutte le informazioni per coloro che vorranno condividere le nostre iniziative e partecipare alle nostre manifestazioni di protesta, alle quali sono invitati tutti i portatori della Cultura rurale. Ci auguriamo che le aziende che operano nei settori della Cultura rurale concedano una giornata di ferie ai propri dipendenti e mettano a disposizione dei mezzi di trasporto gratuiti per permettere loro di sfilare assieme a tutti i portatori della Cultura rurale.
Meglio prendersi un giorno di ferie per difendere i propri diritti piuttosto che veder chiuse le proprie aziende per mancanza di clienti e far perdere definitivamente il posto di lavoro ai propri dipendenti. Tutte le nostre manifestazioni di protesta saranno fatte garantendo il rispetto delle normative vigente ma questo non ci impedirà di manifestare molto rumorosamente e di gridare a squarciagola la nostra rabbia nei confronti di una classe politica incapace di garantire i diritti a tutti i cittadini e nei confronti di chi, anziché tutelare i propri associati, ha pensato troppo spesso ai propri interessi personali (on. Sergio Berlato – Presidente pro tempore dell’Associazione per la Cultura Rurale).