In attesa che il Governo nazionale riduca corposamente, come richiesto dalla nostra Associazione (ACR), la tassa di concessione governativa a carico dei cacciatori per la stagione venatoria 2021/2022, visto che i cacciatori, dopo aver pagato ingenti tasse di concessione, sono stati impossibilitati o fortemente limitati nell’esercizio dell’attività venatoria nel corso della stagione venatoria 2020/2021 a causa delle restrizioni e dei divieti imposti dai Decreti governativi legati alla diffusione del COVID-19, l’Associazione per la Cultura Rurale chiede alle Regioni italiane l’emanazione di una norma che riduca di almeno il 70% le tasse di concessione regionale che sono a carico dei cacciatori per la stagione venatoria 2021/2022, decisione che può essere presa autonomamente dalle Regioni essendo materia di loro esclusiva competenza.
In questo momento di particolare difficoltà economica, occupazionale e sociale, molti cacciatori si vedono costretti a decidere se rinunciare a rinnovare la licenza di caccia visto l’elevato importo delle tasse di concessione governativa e delle tasse di concessione regionale, che si aggiungono alle quote di accesso agli Ambiti Territoriali di Caccia ed ai Comprensori Alpini (on. Sergio Berlato – Presidente dell’Associazione per la Cultura Rurale ACR)