Criteri da rivedere
Riportiamo il comunicato congiunto firmato da Sergio Berlato (ACR), Giulia Sottoriva (CONFAVI), Umberto Venturini (ACV), Gianni Garbujo (Italcaccia Veneto) e Gianfranco Vezzaro (FCR): “Con delibera della giunta regionale del Veneto numero 1179 del 15 ottobre 2024 sono stati stabiliti i criteri per l’istituzione, il rinnovo, la modifica, la revoca e la gestione delle zone destinate all’addestramento e all’allenamento dei cani da caccia e per l’autorizzazione allo svolgimento delle prove cinofile“.
Prove cinofile
La nota prosegue così: “Dall’attenta lettura dei contenuti, viene spontaneo chiedersi se la giunta voglia davvero consentire l’istituzione e il rinnovo delle zone destinate all’addestramento e allenamento dei cani da caccia, compresa l’autorizzazione allo svolgimento delle prove cinofile, oppure se qualcuno voglia cercare pretesti per distruggere la cinofilia nel Veneto. Gli appesantimenti burocratici di questa delibera sono così fastidiosi e perversi da scoraggiare qualsiasi persona di buon senso a richiedere l’istituzione o il rinnovo delle zone, peggio ancora se si vuole chiedere l’autorizzazione allo svolgimento delle prove“.
Cabina di regia
Infine, le cinque associazioni hanno aggiunto: “Ancora una volta la politica regionale ci conferma che a suggerire queste stupide restrizioni sono stati alcuni dirigenti che fanno parte della famigerata cabina di regia allargata, così come in altri casi avvenuto, compresa la demenziale proposta sugli appostamenti a uso venatorio che siamo riusciti a far sostituire con la nostra proposta, fortunatamente approvata dal Consiglio Regionale. Ci prepariamo a mandare una comunicazione a tutti gli assessori e a tutti i consiglieri regionali per far capire che la giunta del Veneto ha pestato l’ennesima sostanza organica che sembra cioccolata ma emana tutt’altro odore. Certo che questi della giunta regionale nella creazione di nuovi UCAS (Uffici Complicazioni Affari Semplici) stanno dimostrando di essere veri specialisti“.