Una lunga attesa
L’europarlamentare Sergio Berlato, presidente di ACR (Associazione Cultura Rurale), si è fatto portavoce anche per conto di CONFAVI, FCR e ACV per accendere i riflettori su una questione che non deve essere messa in secondo piano: “Attendiamo da anni che la Giunta regionale del Veneto si doti di un Piano regionale di gestione e di contenimento del cormorano, specie la cui eccessiva presenza in Veneto sta provocando danni ingentissimi alle attività di acquacoltura e che sta decimando la fauna ittica in tutta la regione”.
Attività in grave difficoltà
La nota prosegue: “Sentiamo parlare da tanto tempo di questo Piano ma, finora, non se ne è ancora vista traccia. Qualcuno ritiene addirittura che il Piano sia pronto da tempo ma che la Giunta regionale se lo tenga gelosamente sepolto nei suoi cassetti. Nel frattempo, le attività di acquacoltura e di pesca sono costrette a chiudere i battenti, stremate dalle continue predazioni dei cormorani e degli altri uccelli ittiofagi che stanno rendendo le attività di acquacoltura economicamente non più giustificabili”.
I danni per l’intero ecosistema
La presa di posizione termina con un pizzico di fiducia: “Con l’eccessiva presenza di questi uccelli ittiofagi la fauna ittica sta drasticamente diminuendo in tutti i corsi e gli specchi d’acqua del Veneto. Eppure la Giunta regionale del Veneto dovrebbe sapere che se le attività di acquacoltura sono costrette a chiudere, il danno che ne subirebbe l’intero ecosistema sarebbe irreversibile. Attendiamo fiduciosi che la Giunta regionale estragga dai propri cassetti impolverati questo Piano regionale di gestione e di contenimento degli uccelli ittiofagi in modo da salvare le attività di acquacoltura in Veneto e l’intero ecosistema dalle stesse finora preservato”.