Nuove emozioni ed avventure? No, solo problemi
Anche questa stagione non è foriera di nuove emozioni ed avventure, ma bensì di problematiche e incognite. Come settoriale tecnica non è nostro costume commentare vicende politiche, giuridiche o amministrative, ma bensì lavorare, anche in sordina, per perseguire i nostri obiettivi. I tempi sono cambiati e i social richiedono un’esposizione tempestiva e costante, noi preferiamo ancora il campo ai media, sono i fatti alla fine a portare dei risultati…che per ora latitano. Dopo la situazione tragi-comica della Lombardia e del Veneto (a breve arriveranno a sentenza anche altri calendari regionali) non ci siamo mai fermati e anche tramite Federcaccia ci siamo espressi con determinazione per poter salvare il salvabile. Come settoriale FIDC specializzata nella caccia agli acquatici ci occupiamo VOLONTARIAMENTE e GRATUITAMENTE di raccogliere dati scientifici e storici nell’interesse della nostra passione e soprattutto dell’avifauna stessa.
Una situazione insostenibile
Non è nostra competenza e sicuramente poco produttivo avviare proteste o prendere decisioni in autonomia, certamente (se servisse ribadirlo) questa situazione NON CI STA BENE, siamo prima di tutto cacciatori e solo poi “responsabili” venatori … quando state a casa voi stiamo a casa anche noi e tutte le iniziative per farci valere ci trovano partecipi. Negli ultimi anni la nostra caccia e più in generale la migratoria (che volenti o nolenti è la caccia ancora più praticata in Italia) è stata colpita da forti e spesso ingiustificate limitazioni nei tempi (soprattutto nelle date di chiusura), nelle specie con regolamenti o addirittura divieti specifici come la pavoncella, il moriglione, il combattente ed in parte la moretta e non ultimo l’utilizzo dei richiami vivi (anellini e aviaria). Quindi come risolvere questa situazione? Come superare la frustrazione di chi vede le proprie ricerche scientifiche, che richiedono impegno fisico ed economico notevole, essere sminuite da giudici a nostro avviso influenzati da derive filo-animaliste e che possono decidere a propria discrezione senza risponderne tecnicamente e socialmente o ancor più sfumare il lavoro e la preparazione di siti e richiami per anni da un giorno all’altro?
La risposta? Non è semplice
Non vi è un’unica e semplice risposta, ma è evidente che in questi anni il mondo venatorio non sta avendo il necessario peso politico tale da far valere anche le proprie ragioni e diritti. Non abbiamo mai gettato fumo negli occhi a chi ci segue e non lo faremo ora. La principale soluzione resta quella politica, ma la gestione della fauna non può che essere tecnica e scientifica! Tutto quello che potete fare voi e possiamo fare noi è raccogliere dati e premere perché i cambiamenti normativi necessari a livello nazionali vengano attuati, lo chiediamo prima di tutto come cittadini e poi come cacciatori. I dati scientifici ci sono, le soluzioni ci sono, le associazioni venatorie ci sono (anche se a qualcuno può sembrare di no)…. manca solo la volontà di attuare tutto ciò da parte della politica! La pazienza è colma… ma Noi non ci arrendiamo!!! Ancora una volta nel becco dell’anatra a tutti. PS: In Toscana ed Emilia-Romagna è andato tutto bene…un caso??? (fonte: ACMA).