Non ci stiamo a questo continuo stillicidio punitivo perpetrato dalla Regione Emilia-Romagna a danno del mondo venatorio. Quest’anno ci era pervenuta l’ipotesi di una proposta di calendario venatorio identica all’anno precedente. Ma, sorpresa delle sorprese, e senza prima una dovuta consultazione, ci viene propinato inizialmente un calendario assurdamente restrittivo e penalizzante per poi mitigarlo con qualche ritocco. Tutto ciò non supportato da dati scientifici e con argomentazioni per lo meno discutibili. Il ruolo, più volte ribadito, svolto dai cacciatori nel mantenimento delle zone umide, nella ricerca sia sulle migrazioni che sugli abbattimenti, nel salvataggio degli animali come nella Valle della Canna, merita più rispetto e considerazione.
Oggi più che mai, come affermato da Wetlands International, ente coordinatore dei censimenti invernali degli uccelli acquatici in collaborazione con università di tutte le parti del mondo, le zone umide devono essere mantenute e gestite perché la sola protezione è inefficace. Per questo il ruolo del cacciatore diventa centrale e fondamentale ed è riconosciuto dallo stesso ISPRA. L’esasperato “protezionismo”, “animalismo” o più in generale “comitatismo” (come qualcuno lo ha definito) non porta certamente ad alcun risultato o peggio ancora, crea ulteriori problemi sia all’ambiente sia alla fauna. Ora ci chiediamo, perché la Regione non ha chiesto il parere dell’Ispra sulla moretta comune e sul combattente quando queste due specie sono cacciabili per lo stesso accordo AEWA e invece vieterebbe il moriglione e la pavoncella?
L’accordo AEWA vale quindi solo quando dice di sospendere la caccia e non vale più per le specie che invece considera cacciabili? La stessa Commissione Europea non ha chiesto di vietarne la caccia e, pertanto, sono specie che certamente possono essere inserite da subito nel Calendario, con eventuali giusti limiti di prelievo. Diverso è il discorso del moriglione e della pavoncella per le quali è richiesto un piano di gestione per poterle cacciare. Sono tre anni che attendiamo questi piani e ora sappiamo che è pronto per il moriglione, ma se non viene discusso e approvato dalla conferenza Stato Regioni, è come se non esistesse. Chi blocca questa procedura e perché? Per la pavoncella, invece, il piano non è nemmeno in bozza ISPRA e questo è chiaramente un colpevole ritardo per impedirne il prelievo.
Ma se in Regione Emilia-Romagna abbiamo cacciato sia il moriglione sia la pavoncella per due anni seppur in assenza di un piano di gestione, cosa è accaduto quest’anno? Non esiste alcun rischio di infrazione europea, ma tutt’al più di ricorsi al TAR. Allora dobbiamo stilare i calendari sulla base delle minacce di ricorsi? Viste le negligenze di ISPRA e MITE, chiediamo alla Regione Emilia-Romagna di redigere un piano di gestione regionale per la pavoncella, ricordando che la sentenza del TAR Basilicata n. 685/2021 ha esattamente indicato la redazione preventiva di un piano regionale quale soluzione per la cacciabilità della specie.
Federcaccia è come sempre disponibile a collaborare con la Regione in questa direzione. Relativamente ai turdidi, in particolare sassello e cesena, non possiamo certamente accettare ulteriori restrizioni dei periodi di prelievo anche perché in Italia abbiamo già un calendario più breve rispetto ai Paesi confinanti (Francia, Croazia, Spagna, Portogallo, Grecia, e altri.), infatti anche per queste specie sono disponibili dati che permettono di discostarsi dai Key concepts nazionali e, pertanto, chiediamo che siano mantenute le date di chiusura dello scorso anno. Non è più nostra intenzione accettare supinamente che ogni anno si debba sacrificare una specie, un periodo di prelievo in spregio a radicate tradizioni di etica venatoria da immolare sull’altare del cosiddetto “ambientalismo” e del compromesso politico. Alla luce di quanto sopra esposto sinteticamente chiediamo:
1) Sassello, Cesena e Germano chiusura al 30/01;
2) Redazione a livello regionale di un piano di gestione per la Pavoncella;
3) Che la Regione solleciti Mite e Ispra per l’approvazione del piano di gestione del Moriglione per l’annata venatoria 2022/2023;
4) Che la Regione richieda immediatamente all’Ispra il parere per la Moretta Comune e il Combattente per la stagione in arrivo 2022/2023 al fine di integrare il calendario venatorio con le due specie (Filippo Para – ACMA RAVENNA e Dante Gianstefani FIdC RAVENNA).