L’associazione non riesce a capire che fine abbia fatto il verde lombardo, anche se è noto come le fonti di inquinamento abbiano rovinato la Natura. Le polveri sottili non escono certo dalle canne dei fucili, ma dai tubi di scappamento e dalle canne fumarie, per non parlare di tutte le sostanze nocive che bisogna respirare ogni giorno. Per questo motivo e molti altri la caccia non è certo il problema, ma chi inquina e deturpa l’ambiente, mettendo a rischio clima e salute.
ACL ha sottolineato come i cacciatori siano obbligati ad essere i veri ambientalisti, chiedendo alla politica una migliore tutela dell’ambiente e degli habitat. Per il momento si stanno però creando soltanto oasi e parchi che diventano utili esclusivamente per chi ricopre incarichi retribuiti. L’auspicio dell’associazione è che si possa creare una coscienza ecologica diffusa, in un disegno di caccia sostenibile e non vietata.