L’ufficio stampa dell’Associazione Cacciatori Lombardi ha ricordato come ad agosto siano state numerose le telefonate dei presidenti di sezioni e semplici associati. Le domande sono state sempre le stesse, vale a dire le eventuali novità sull’incontro col Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, le deroghe, i roccoli e la segnatura immediata della selvaggina migratoria. I quesiti fanno capire quanto sia grande l’incertezza che regna tra i cacciatori a tre settimane dall’apertura della stagione venatoria 2017-2018.
Le notizie ufficiali non ci sono e per il momento prevalgono i “sentito dire” e i “mi hanno detto”, responsabili di disagio e confusione. ACL non riesce a far capire facilmente che le novità attualmente non esistono: i cacciatori sono increduli, tenuto conto dell’apertura alle porte e dei tempi stretti, un atteggiamento che poi si tramuta in protesta e invettiva. La stessa associazione comprende benissimo questa reazione, visto che è la prima ad essere logorata dalle attese estenuanti e dalla continua fiducia data alla Regione Lombardia.
Questa fiducia dovrebbe essere ricambiata e il dovere professato da ACL è quello di crederci sempre e non mollare mai, senza dimenticare di far valere i diritti degli iscritti, delusi e scontenti. Il comunicato termina con un avvertimento alla poltica, la quale non può pensare di prorogare i tempi: 70mila cacciatori lombardi sono in attesa di giudizio.