Un verdetto atteso da oltre un decennio
Dodici anni sono un tempo quasi infinito: lo sa bene l’imprenditore originario di Spoleto (Perugia) che è riuscito a ottenere una sentenza a lui favorevole al TAR Umbria. Nei suoi confronti era stata mossa un’accusa di bracconaggio, ma la vicenda è cominciata nel 2010 e da quel momento non ci sono mai state condanne e nemmeno prove. La Prefettura aveva però vietato di detenere armi e munizioni.
Il procedimento penale
Ora questa persona può tornare a utilizzare il suo fucile da caccia. L’episodio si riferisce a una denuncia della polizia provinciale, prima di un procedimento penale che aveva portato alla prescrizione dell’uomo per la prescrizione nel frattempo intervenuta. A chiedere la fine del divieto era stato l’avvocato dell’Associazione Nazionale Libera Caccia.
La versione della polizia provinciale
A suo tempo, l’imprenditore aveva sempre sottolineato di non aver mai commesso il fatto, visto che non era in possesso del proprio fucile. In effetti, la polizia provinciale aveva inseguito l’auto dell’uomo dopo aver sentito degli spari notturni, senza raggiungerla e accusandolo persino di aver guidato di notte e a fari spenti in una strada di montagna.