Il piano è lo strumento fondamentale per pianificare le attività territoriali dal punto di vista faunistico e venatorio: quello abruzzese esiste dal 1992 e, nonostante qualche modifica intervenuta nel tempo, non è mai stato revisionato in maniera organica. Secondo Pepe il patrimonio faunistico è cambiato profondamente in questi 25 anni, soprattutto se si pensa agli ungulati, cinghiali in primis. Il nuovo piano dell’Abruzzo viene dunque considerato una priorità. La convenzione prevede anche altre disposizioni importanti.
Ad esempio, ci sarà il coordinamento del gruppo di lavoro per la preparazione del piano e il supporto per dar vita alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e la redazione delle carte di vocazione faunistica per ungulati, lepri, starne, fagiani, quaglie, beccacce, coturnici, allodole, lupi e orsi. In aggiunta, non mancherà l’elaborazione degli indirizzi da seguire per specie di interesse gestionale, la redazione della cartografia per i comprensori faunistici e le linee di indirizzo per gli Ambiti Territoriali di Caccia.