Agricoltori italiani
Partito Democratico contro Fratelli d’Italia, o meglio Stefano Vaccari contro Maria Cristina Caretta. Negli ultimi giorni i due onorevoli sono stati protagonisti di un acceso botta e risposta che ha riguardato la materia venatoria. A cominciare è stato Vaccari: “La collega Caretta di Fdi fa finta di non vedere oppure è costretta a recitare un ruolo che mal si concilia con la realtà dei fatti. Basterebbe citare le manifestazioni che in queste ore gli agricoltori stanno svolgendo in tutta Italia per chiedere maggior concretezza nelle operazioni di contenimento della specie cinghiale per capire come le criticità da parte del governo siano costantemente evocate e mai risolte non essendo capaci nemmeno di coordinare le attività conseguenti alle norme approvate. Della siccità e della carenza della risorsa idrica ne vogliamo parlare? Nulla è stato fatto e molte regioni nei prossimi giorni si vedranno costrette a razionare drasticamente l’utilizzo dell’acqua con effetti devastanti per l’agricoltura, le produzioni e naturalmente l’intera collettività”.
Le proteste al Governo
Vaccari ha poi aggiunto: “Chissà se l’on. Caretta ricorda il tira e molla sull’esenzione Irpef o anche i tagli delle risorse sulle risorse per i giovani agricoltori under40. Nelle piazze di qualche mese fa su questi temi le proteste erano rivolte al governo, non certo all’opposizione. Si potrebbero trattare molti altri argomenti compreso quello che i lavori della commissione Agricoltura della Camera dove l’on. Caretta è vicepresidente lavora a singhiozzo e solo sui provvedimenti del governo. Le proposte di legge incardinate in Commissione aspettano da tempo i pareri del governo che guarda caso non arrivano mai. Con l’on. Caretta che ha sempre assecondato tale scelta forse in virtù di qualche velina che è arrivata sulla sua scrivania. Se l’opposizione solleva questioni – conclude – lo fa per rispondere agli interessi generali del Paese e non certo perché ha da difendere interessi di parte e tantomeno per criticare gli esponenti della maggioranza sul piano personale come costantemente fa la collega Caretta. È il sale della democrazia”.
La risposta di Caretta
La risposta di Caretta non si è fatta attendere: “Il collega Vaccari è l’esempio calzante della confusione che alberga nella sinistra quando si addentra in materie a loro sconosciute qual è l’agricoltura. Straparlare di agricoltura, accusando il governo Meloni di non fare gli interessi del mondo agricolo per mettersi invece al servizio di “grandi interessi e dei petrolieri”, dimostra non solo la pretestuosità di queste accuse fantasiose, ma la totale ignoranza della realtà del comparto agricolo e di quanto fatto dal governo Meloni in questi mesi. Fin dal primo giorno di governo il Presidente Meloni e il ministro Lollobrigida hanno annunciato e dato seguito a una linea chiara in materia di agricoltura, che vede il comparto finalmente al centro dell’azione politica dell’esecutivo, invertendo la rotta rispetto a quanto fatto, anzi non fatto, dai precedenti governi, troppo presi a prendere ordini dai fondamentalisti dell’ambientalismo ideologico, da non accorgersi che direttiva dopo direttiva europea, l’Italia e l’Europa stavano affossando il settore. Fin da subito il governo Meloni è andato a Bruxelles per negoziare una nuova linea che riportasse l’agricoltura nel ruolo che le compete, senza più pregiudizi ideologici che hanno nuociuto agli agricoltori, senza produrre risultati in termini di salvaguardia ambientale. Gli agricoltori, al contrario di quanto pensa la sinistra, sono i primi custodi dell’ambiente perché da esso traggono il frutto del proprio lavoro e ci consegnano le eccellenze agroalimentari che mettiamo sulle nostre tavole”.
Emergenza PSA
Caretta ha poi aggiunto: “Le proteste degli agricoltori, anche questo è sfuggito a Vaccari e compagni, erano dirette verso i burocrati di Bruxelles, insensibili all’essenzialità del ruolo degli agricoltori, arrivando al punto di pagarli pur di non coltivare i campi. Una follia così come è folle e pretestuoso addebitare al governo Meloni emergenze quali la PSA, causata da decenni di caccia alle streghe nei confronti del mondo venatorio e di tutti coloro che hanno tentato di far presente come la diffusione esponenziale degli ungulati fosse, oltre che un danno per le coltivazioni, un pericolo per gli uomini e per i nostri preziosissimi allevamenti suinicoli. Non basta coraggio e faccia di bronzo per accusare il governo Meloni delle criticità che il mondo agricolo sta vivendo da troppi anni, ma occorre essere proprio all’oscuro della realtà dei fatti. Probabilmente al collega Vaccari e alla sinistra va bene così., l’importante è far finta di esistere, poi che il mondo agricolo non sappia che farsene dei loro slogan diventa secondario”.