Vista la lunghezza del procedimento per alcuni dei reati ascritti è subentrata la prescrizione. Raffaele Stano è stato però condannato alla pena di tre anni e tre mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per uno dei reati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, e non ancora prescritto. Anche gli imputati Pasquale Salvemini e Moisè Mario Salvatore Checchia sono stati riconosciuti colpevoli del reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e condannati a due anni e sei mesi ciascuno. Fu proprio in occasione di uno di questi blitz che nel novembre del 2005 perse la vita il riccionese Sergio Botticelli, letteralmente spaventato a morte mentre, a caccia insieme a tre amici, fu costretto a spogliarsi fino a che morì per arresto cardiocircolatorio causato dallo stato di tensione, terrore e agitazione provocato dalla violenta azione degli imputati.
L’indagine iniziò nel 2005 a seguito della denuncia presentata dai familiari del defunto Botticelli e dai suoi amici cacciatori nonché dalla Federazione Nazionale della Caccia. Ma purtroppo la lunghissima durata del dibattimento di primo grado ha portato il Giudice a dover dichiarare la prescrizione dei reati di violenza privata e morte o lesioni come conseguenza di tale violenza, e contestati rispetto a questo specifico fatto. Solo parziale dunque la soddisfazione per aver visto sanzionato un comportamento gravissimo, reso ancora più odioso per essere stato messo in pratica da un rappresentante dello Stato e da un gruppo di persone che avevano deciso di anteporre la propria ideologia al ruolo di garante della legge, e quindi al di sopra delle parti, che avrebbero dovuto ricoprire.