La caccia in Abruzzo non è cominciata nel migliore dei modi, con un inizio in ritardo dopo un ricorso animalista al Tribunale Amministrativo Regionale e la stesura in gran fretta del nuovo calendario venatorio 2016-2017. Ora due associazioni locali hanno deciso di ricorrere contro la sentenza del TAR abruzzese che ha sancito la chiusura anticipata della caccia ai turdidi e alla beccaccia. Si sta parlando delle sezioni regionali dell’Arci Caccia ed Enalcaccia, il cui appello riguarda lo spostamento del termine temporale dal 19 gennaio 2017 al 31 dicembre 2016. Questi 19 giorni in meno non hanno mai convinto e il prossimo 15 dicembre ci sarà l’udienza per capire se saranno “restituiti” ai cacciatori abruzzesi. Il ricorso ai giudici amministrativi era stato presentato dal WWF. Il TAR accettò due mesi fa le lamentele relative al prolungamento della caccia oltre la fine dell’anno per quel che riguarda la beccaccia, la cesena, il tordo bottaccio e il tordo sassello. In particolare, fu riconosciuta la violazione del principio di precauzione che subentra ogni volta che non c’è un monitoraggio preventivo delle singole specie sul territorio.
Criteri da rivedere Riportiamo il comunicato congiunto firmato da Sergio Berlato (ACR), Giulia Sottoriva (CONFAVI), Umberto Venturini (ACV), Gianni Garbujo (Italcaccia Veneto) e Gianfranco Vezzaro (FCR): "Con delibera della giunta regionale del Veneto numero 1179 del 15 ottobre 2024 sono...
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