Un controllo migliore e più efficace della fauna selvatica e l’aumento dei risarcimenti per i danni agli agricoltori. Sono questi, in estrema sintesi, i due cardini della nuova legge sulla caccia a cui sta puntando l’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe per l’Abruzzo. L’obiettivo è quello di venire incontro alle richieste del settore agricolo locale, insoddisfatti per i 15mila euro in tre anni che l’Unione Europea eroga proprio per questo tipo di risarcimenti. Anche il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sta lavorando al raddoppio della cifra, dunque c’è un cauto ottimismo per quel che riguarda il raggiungimento di quota 30mila.
Va comunque precisato che diverse associazioni di categoria avevano chiesto più che altro che il regime di contributi fosse eliminato del tutto più che modificato. La soluzione che gli addetti ai lavori riconoscono in blocco è quella dei piani di abbattimento dei selvatici, in modo da ridurre finalmente il sovrannumero.
Come ha spiegato lo stesso Pepe, nonostante il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale da parte del WWF, la caccia al cinghiale è partita in modo regolare lo scorso 1° ottobre e nei prossimi tre mesi l’attività venatoria sarà svolta in maniera regolare. Il progetto di legge regionale in materia venatoria è praticamente pronto e si stanno approntando gli ultimi ritocchi, l’assessore ha fatto sapere che uno degli obiettivi sarà quello di allargare la caccia nelle aree non vocate.