Da quasi tre settimane si sa che il calendario abruzzese è bloccato e per l’assessore fino ad ora si è adottato un decreto del presidente del Tribunale Amministrativo Regionale senza ascoltare le parti. La sospensione del prelievo venatorio di determinate specie cacciabili durerà fino alla camera di consiglio del prossimo 28 settembre. La Regione Abruzzo ha deciso di costituirsi in giudizio per esporre le proprie ragioni e far capire che le censure dei giudici sono prive di fondamento.
L’auspicio di Pepe è che con la decisione ci sia anche la motivazione della stessa. In ogni caso, l’ente locale è pronto a recepire gli esiti indicati dalla magistratura per fare in modo che la stagione della caccia parta immediatamente dopo la pronuncia e nella piena legittimità. Bisogna infatti tutelare le attese dei cacciatori abruzzesi, ma anche di agricoltori e cittadini preoccupati per l’invasione costante e pericolosa dei cinghiali.