Insomma, cacciatori fuori, ma chiunque altro libero di entrare a suo piacimento sulla proprietà privata altrui! “Evidentemente, non vedendo raggiungibile l’obiettivo che si erano prefissati tempo fa con la analoga procedura volta all’eliminazione dell’intera legge sulla caccia, gli anticaccia ci riprovano con un progetto meno ambizioso e secondo loro evidentemente più facile” ha dichiarato il Presidente di Federcaccia Massimo Buconi. “Da parte nostra, oltre a vedere confermati i nostri forti dubbi sulla possibilità soprattutto in questo momento di raggiungere le firme necessarie, seguiremo con attenzione il procedere dell’iniziativa. Abbiamo già contattato parlamentari amici e i vertici delle associazioni agricole.
Quello che questi gruppi di sprovveduti sempre all’inseguimento di una utopia anticaccia che stride col buon senso e la realtà, è che l’esercizio venatorio, che in Italia si articola attorno all’842, costituisce in primis per gli agricoltori, ovvero il 90% dei proprietari dei fondi di cui si sta parlando, un argine fondamentale e assolutamente insostituibile per prevenire danni alle colture, al bestiame e al controllo delle specie invasive. Anche a questo ennesimo attacco, se si concretizzasse e resta tutto da dimostrare, sapremo rispondere come già avvenuto in passato” ha concluso il presidente nazionale Federcaccia.