L’abbattimento di un altro Ibis Eremita in territorio italiano ha spinto la sezione di Bergamo della Federazione Italiana della Caccia a diffondere un comunicato. Secondo il presidente Lorenzo Bertacchi, si tratta di “uno sfregio terribile sul volto di Diana, la dea della Caccia”. Per FIDC Bergamo, non ha importanza che sia stato un errore di un cacciatore o un atto consapevole di bracconaggio, chi ha sparato deve essere considerato un delinquente. Come ribadito in più occasioni, l’Ibis non può essere mai confuso con altre specie cacciabili e deve essere reintrodotto in Europa con un apposito progetto.
L’ultimo abbattimento è avvenuto in Val Camonica e la radiografia ha messo in evidenza i pallini. Nella nota si legge come non sia importante a questo punto discutere sul fatto che il bracconiere avesse o meno la licenza o fosse uno psicopatico, lo sfregio rimane e la società non riuscirà a distinguere tra cacciatori e bracconieri. Per Bertacchi non è la licenza a far diventare cacciatori, ma la passione e il rispetto delle regole.
Un cacciatore che abbatte un Ibis Eremita, inoltre, è peggio di un bracconiere, in quanto infanga l’onore di tutti coloro che sono onesti. Federcaccia Bergamo si costituirà parte civile nel processo penale avviato contro ignoti, anche se la sensazione è che non se ne parlerà come sarebbe necessario e non si riuscirà a risalire all’autore.