Caccia/Galan: Al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali – Per sapere – premesso che:
In data 7 ottobre 2010 la Conferenza Stato Regioni ha approvato la relazione sullo stato di applicazione della Legge numero 157 del 1992, “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria”;
la suddetta relazione è prevista, nello specifico, dal comma 1 dell’articolo 35 della citata legge numero 157 del 1992; da quanto denunciato, anche a mezzo stampa, da alcune associazione venatorie, sembra che tale ratifica sia avvenuta senza il parere preventivo del Comitato Tecnico faunistico – venatorio nazionale (Ctfvn), nonostante l’articolo 8 della Legge 157 del 1992 conferisca a tale Comitato compiti di organo tecnico consultivo per tutto ciò che concerne la corretta applicazione della normativa in oggetto (comma 3);
Il Comitato Tecnico faunistico – venatorio nazionale (come dispone il comma 1, articolo 8 della Legge 157 del 1992) è composto “da tre rappresentanti nominati dal Ministro dell’agricoltura e delle foreste, da tre rappresentanti nominati dal Ministro dell’ambiente, da tre rappresentanti delle regioni nominati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da tre rappresentanti delle province nominati dall’Unione delle province d’Italia, dal direttore dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, da un rappresentante per ogni associazione venatoria nazionale riconosciuta, da tre rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, da quattro rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale presenti nel Consiglio nazionale per l’ambiente, da un rappresentante dell’Unione zoologica italiana, da un rappresentante dell’Ente nazionale per la cinofilia italiana, da un rappresentante del Consiglio internazionale della caccia e della conservazione della selvaggina, da un rappresentante dell’Ente nazionale per la protezione degli animali, da un rappresentante del Club alpino italiano”;
Va segnalato in questo contesto che nel corso delle precedenti riunioni del Comitato Tecnico faunistico – venatorio (a quanto risulta agli interroganti anche a seguito di precise segnalazioni di rappresentati di associazione venatorie presenti) sia l’allora Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, sia i delegati del medesimo dicastero, avevano assunto precisi impegni in ordine al coinvolgimento del Comitato al fine di salvaguardarne le funzioni consultive. Il Comitato, attraverso i suoi componenti, avrebbe dovuto e potuto così esprimere un parere prima della presentazione del testo per la delibera della Conferenza Stato Regioni. Atto che precede di fatto la consegna della relazione stessa al Parlamento;
Dal momento che è quasi un anno (precisamente dal 2 dicembre del 2009) che il Comitato faunistico – venatorio non viene convocato, non sembrano oggettivamente sussistere le condizioni affinché il Comitato stesso abbia potuto svolgere pienamente le proprie funzioni ed esprimere il parere sulla relazione relativa allo stato di applicazione della Legge numero 157 del 1992 (che come già ricordato è stata approvata il 7 ottobre scorso dalla Conferenza Stato Regioni);
Registriamo, al contrario, che è stato recentemente costituito, presso il Ministero del turismo, il Comitato “Animal Friendly”. Organo che si è espresso in numerose occasioni in tema di accesso venatorio ai fondi agricoli e di attività venatoria, e che dalle dichiarazioni emerse sulla stampa risulterebbe proponente di una proposta di legge di modifica delle norme che regolano l’accesso ai fondi privati. In tale Comitato non sono presenti, al momento, rappresentanti delle associazioni venatorie, dell’Ispra, nonché le altre componenti previste dalla legge 157 del 1992 (che invece fanno già parte del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale);
Da quanto appena esposto appare quindi chiaro che saremmo in presenza di una palese violazione di una legge dello Stato: il Comitato Tecnico faunistico – venatorio nazionale viene di fatto esautorato dalle proprie funzioni mentre indirizzi e progettualità in merito alla caccia vengono assunte da un nuovo comitato costituito da un altro dicastero estraneo, per competenza, rispetto a tale materia.
Se è vero quanto riportato in premessa: se quindi il Comitato Tecnico faunistico – venatorio nazionale non viene convocato da circa un anno e se conseguentemente non abbia potuto esprimere il proprio parere, come disposto dall’ordinamento vigente, sulla relazione dello stato di applicazione della Legge numero 157 del 1992;
se non ritiene opportuno convocare in tempi brevi il Comitato Tecnico faunistico – venatorio nazionale al fine di salvaguardarne le funzioni consultive in relazione agli indirizzi politici e programmatici in materia di caccia;
Se il Comitato “Animal Friendly”, costituito dal Ministero del Turismo, abbia competenze specifiche all’interno del governo in materia di attività venatoria e in tal caso quali provvedimenti urgenti intenda intraprendere per evitare che altri dicasteri assumano unilateralmente ruoli e funzioni non previsti dall’ordinamento nazionale vigente e chiaramente di competenza del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
— Come ricevuto Pubblicato —
On. Susanna Cenni