I cacciatori veneti si sono ritrovati a Vicenza per parlare di attività venatoria. Si tratta di uno dei tanti appuntamenti programmati dalla CONFAVI e in questa occasione gli argomenti da approfondire sono stati due. In particolare, è stata sottolineata l’urgenza di un piano che possa rimanere in vigore per i prossimi cinque anni, senza alcun tipo di dubbio e senza lasciare spazio alle controversie. L’altro tema su cui fare il punto è relativo alle deroghe.
I cacciatori veneti sono consapevoli del fatto che questo problema debba essere risolto, ovviamente nell’ipotesi di specie in buone condizioni di cacciare (anche quelle che sono vietate). Un esempio tra i tanti è quello degli storni, una specie che sta facendo dannare da tempo gli agricoltori della regione e come avviene anche in altre parti del nostro paese.
La riunione si è tenuta presso il teatro comunale berico: il settore venatorio locale ha invitato la Regione Veneto a tenere conto di queste richieste, prendendo spunto dal fatto che i cacciatori sono i depositari di un sapere che si tramanda nei tempi e nelle stagioni, nonostante i continui attacchi di associazioni ambientaliste e animaliste.
Per la mancata caccia allo storno la motivazione va chiesta ai nostri parlamentari europei, presenti e passati, vediamo poi con quali scuse vi rispondono!