Un problema, quello dei corvidi, avvertito in tutto il territorio provinciale, senza distinzione, dalla collina all’entroterra. “Anche le azioni di contenimento del primo Piano quinquennale regionale adottato dalla giunta dell’Emilia-Romagna esattamente due anni fa con l’obiettivo di aggiornare i vari Piani fino ad allora gestiti dalle Province e controllare così la presenza dei corvidi intervenendo a difesa dei frutteti – afferma il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – ultimamente sembra ‘arrancare’ e mostrare i suoi limiti dinanzi alla nuova pervasiva invasione di questi uccelli predatori”.
Nonostante in questi anni l’ammontare dei danni denunciati e risarciti da Regione e ATC provinciali sia andato diminuendo, si è passati infatti dai 170mila euro di 10 anni fa ai 70mila del 2017 con numeri ulteriormente in ribasso negli ultimi due anni, non è certo questo il tempo di abbassare la guardia perché – afferma il Direttore Zampini – la presenza dei corvidi è tornata in maniera prepotente mettendo in difficoltà i tanti frutticoltori alle prese con un’annata critica per via delle condizioni meteoclimatiche, degli eventi avversi e, ovviamente, anche a causa del lockdown legato alla pandemia”. Secondo Coldiretti, dunque, “occorre intensificare da subito le azioni di contrasto attuando interventi di controllo delle popolazioni di questi uccelli predatori immediati e più incisivi”.