La sezione di Pistoia dell’Arci Caccia ha deciso di scrivere all’Ambito Territoriale di Caccia 11 in merito alla selvaggina stanziale. Il prelievo venatorio in questione è stato sempre una nota dolente, soprattutto a causa della mancanza di territorio adatto e dell’alta densità di cacciatori che popola l’ATC toscano. Inoltre, negli ultimi anni non c’è stata una strategia organica per quel che riguarda la gestione di fagiani, starne e pernici rosse.
Arci Caccia Pistoia ha sottolineato come la gestione sia stata approssimativa, in particolare la diffusione dei fagiani estivi pronta caccia. Non c’è stata una guida tecnica e i soli responsabili del distretto non hanno potuto far altro che distribuire le cassette, il tutto senza controllo. Di conseguenza, il progetto relativo ai fagiani è rimasto “monco”. L’associazione ha chiesto un intervento immediato, in modo da riportare la situazione a livelli accettabili, tramite una gestione parallela dei divieti di caccia.
Un’altra richiesta è quella di nominare in tempi brevi un tecnico per la selvaggina stanziale, capace di gestire le zone di ripopolamento e le ZRV. I punti di immissione dovrebbero essere ridotti, realizzando allo stesso tempo delle opportune strutture di ambientamento. Infine, Arci Caccia ha auspicato degli incentivi in grado di avvicinare i cacciatori alle attività di volontariato, come avviene nella caccia agli ungulati.