Arci Caccia Pistoia ha sottolineato come la gestione sia stata approssimativa, in particolare la diffusione dei fagiani estivi pronta caccia. Non c’è stata una guida tecnica e i soli responsabili del distretto non hanno potuto far altro che distribuire le cassette, il tutto senza controllo. Di conseguenza, il progetto relativo ai fagiani è rimasto “monco”. L’associazione ha chiesto un intervento immediato, in modo da riportare la situazione a livelli accettabili, tramite una gestione parallela dei divieti di caccia.
Un’altra richiesta è quella di nominare in tempi brevi un tecnico per la selvaggina stanziale, capace di gestire le zone di ripopolamento e le ZRV. I punti di immissione dovrebbero essere ridotti, realizzando allo stesso tempo delle opportune strutture di ambientamento. Infine, Arci Caccia ha auspicato degli incentivi in grado di avvicinare i cacciatori alle attività di volontariato, come avviene nella caccia agli ungulati.