Maurizio Mobilio, dirigente della Questura di Piacenza, ha fatto il punto sulle attività svolte dalla Polizia nel corso del 2017. Tra i vari adempimenti c’è stato quello della consegna delle licenze per il porto d’armi, per i cacciatori e per il tiro a volo. La durata di questi documenti è pari a sei anni e negli ultimi dodici mesi le licenze complessive sono state più di mille, circa metà delle quali relative all’attività venatoria, mentre il resto ha riguardato il tiro a volo.
Il dato fa riflettere, visto che nel 2016 i rilasci erano stati 1200, mentre nel 2015 ben 1800. Le statistiche parlano chiaro, se non c’è stato un dimezzamento poco ci manca. Dopo aver ricordato che il porto d’armi (quello per la difesa personale) viene rilasciato dalla Prefettura, la Questura ha sottolineato la percentuale davvero limitata di rigetti, dunque di richieste respinte a soggetti condannati, con precedenti o per altri motivi giuridici: negli ultimi tre anni sono stati 80, cioè un numero esiguo rispetto al totale.
Poche settimane fa proprio l’ANUUMigratoristi di Piacenza ha fatto emergere un problema di non poco conto in questa zona dell’Emilia Romagna, cioè la possibilità di garantire soltanto due sessioni di esame per l’abilitazione venatoria e un’altra per la caccia collettiva al cinghiale.