Poco più di una settimana fa c’è stata la riunione di tutte le associazioni venatorie presenti in provincia di Piacenza, un appuntamento utile per programmare gli esami di abilitazione alla gestione degli ungulati nel 2018. Le sigle presenti erano l’Enalcaccia, URCA, ANUUMigratoristi ed è emerso subito un problema di non poco conto. In effetti, per il momento è possibile garantire due sole sessioni di esame per l’abilitazione venatoria e un’altra per la caccia collettiva al cinghiale.
Le associazioni si sono dette pronte a collaborare per l’organizzazione degli esami stessi, inviando personale e identificando gli aspiranti, come già avvenuto in passato. Il Dipartimento dei Servizi Territoriali Agricoltura Caccia e Pesca (STACP) di Piacenza ha però ribadito le difficoltà e l’impossibilità di garantire le sessioni. La proposta di effettuare gli esami presso gli altri STACP regionali non è piaciuta, in quanto è stata ritenuta penalizzante nei confronti degli agricoltori (cinghiali e cervidi sono in continuo aumento).
Il settore agricolo è letteralmente esasperato per la crescita continua dei danni causati dai selvatici, ma se un cacciatore piacentino dovesse seguire un corso e sostenere l’esame di abilitazione in un’altra provincia potrebbe non essere rilasciata l’equipollenza del titolo. L’ANUU Piacenza non ha dunque condiviso le proposte formulate, sottolineando come il cacciatore sia “l’unica specie in via di estinzione”, dato che nel 2018 i giovani avranno molte difficoltà nel sostenere l’abilitazione. La scomparsa delle doppiette comporterà gravi conseguenze per l’ambiente, dunque l’auspicio è che si trovi una soluzione in tempi rapidi.