Confagricoltura e diverse associazioni venatorie e ambientaliste hanno organizzato un corso per i cacciatori di Grosseto intenzionati a saperne di più sul consumo e il trattamento della carne di selvaggina. Il percorso formativo è mirato e specifico, visto che con la cacciagione non si può proprio scherzare. Le patologie legate a queste carni sono diverse, di conseguenza mangiare carne cruda o cotta male rischia di indurre infezioni e malattie.
Come ha spiegato la sezione grossetana dell’associazione agricola, nell’Unione Europea vengono registrati ogni anno almeno 320mila casi di zoonosi (appunto le malattie e le infezioni) e in un territorio vocato alla caccia come la Maremma non potevano mancare lezioni di questo tipo. Tra l’altro si sta parlando di una zona della Toscana in cui il numero di specie cacciabili è molto alto. Le associazioni venatorie che hanno contribuito alla stesura del corso sono Arci Caccia, Ente Produttori Selvaginna, Enalcaccia, Libera Caccia, Italcaccia e Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino.
Il titolo è eloquente, “Cacciatore formato in materia di igiene e sanità”: il corso prenderà il via il prossimo 26 maggio e proseguirà anche il giorno successivo e il 7 giugno 2018. L’obiettivo è quello di prevenire la diffusione delle patologie legate al consumo di selvaggina. La formazione teorica durerà nove ore, oltre a tre ore di pratica presso l’ICAM di Grosseto. Per ogni informazione ci si può rivolgere alla Confagricoltura al numero 0564438601.