L’ordinanza a firma del sindaco Elena Rocchi fa riferimento alla legge del 157 dell’11 febbraio 1992 e vieta l’attività venatoria nel comune biellese di Graglia in Frazione Casale Bertoletto, nell’area adiacente le scuole “al fine di garantire la tranquillità e la sicurezza dei minori”. “La conformazione del canale affluente del Rio Boiro adiacente la scuola – si legge ancora nel documento – costituisce una naturale cassa di risonanza capace di amplificare il suono degli spari e di spaventare in maniera seria gli alunni. Eventi che si sono già verificati negli ultimi anni con conseguenza interruzione delle lezioni ed intervento della forza pubblica”.
Il provvedimento varrà per tutta la durata della stagione venatoria. In particolare, sarà vietata la caccia nell’area della Frazione compresa dalla scuola di Valle in regione Bertoletto regione Colombera, la strada comunale Regione Bertoletto e lo spartiacque del canale di deflusso delle acque piovane verso il Rio Boiro. Guido Dellarovere, Atc Biella, però non ci sta: “Ricorreremo immediatamente al TAR, il provvedimento è assurdo”, commenta. “Questa ordinanza è illegittima. Non dico che a scuola si debba tornare a far considerare il cacciatore come un buono, come quando libera cappuccetto rosso, ma neppure come un uomo sanguinario che colto da raptus si mette a mirare ai bambini.
La caccia è sicura, le zone in cui si pratica sono sicure. Con buona pace di quei delatori che identificano come il demonio ogni cacciatore che cerca di contenere il proliferare di certe specie, rispettando tabelle e norme e soprattutto con responsabilità come il possesso del porto d’armi impone. Mi auguro davvero che la sindaca sia stata mal consigliata, perchè non riesco davvero a trovare appigli seri, se non provocatori, nello scrivere una delibera come questa” (Newsbiella.it)