La sezione provinciale di Firenze di Federcaccia ha comunicato la data della premiazione del secondo concorso letterario “Caccia, passione e ricordi”. L’edizione del 2015 ha riscontrato un grande successo, dunque si è deciso di replicare: il prossimo 29 gennaio verrà premiato il miglior racconto presso la Zona Aromatica Protetta a Firenze (l’appuntamento è stato fissato per le 17). Il concorso è aperto a tutti i cacciatori e ai loro familiari e amici, a patto che si rispetti il tema principale, cioè l’attività venatoria.
L’obiettivo della manifestazione è quello di diffondere questa cultura e sensibilizzare il più possibile. La caccia descritta nei racconti, dunque, potrà essere quella vissuta in prima persona oppure quella raccontata tramite occasioni e circostanze riferibili all’attività. Per quel che riguarda la lunghezza, poi, quella minima è di un foglio A4, quella massima non deve superare i quattro fogli.
Tra l’altro, il regolamento prevede che negli elaborati non sia citato mai il nome dell’autore e che non via siano nemmeno degli elementi chiari che possano aiutare a identificarlo. A giudicare gli elaborati è stata chiamata una giuria composta da persone di comprovata esperienza e capacità tecnica, appartenenti al mondo della cultura e a quello venatorio (scelta lo scorso mese di dicembre).
In particolare, il giudizio riguarderà la qualità dello scritto, la sua forma espositiva, il contenuto e i valori che saranno stati espressi. Il vincitore sarà premiato con un cofanetto “Regalbox Weekend da sogno” per due persone, mentre il secondo classificato riceverà un cofanetto simile per un soggiorno in agriturismo, sempre per due persone. Gli altri scrittori presenti alla premiazione riceveranno un attestato e una copia del libro in cui saranno stati riuniti tutti i racconti che hanno partecipato al concorso.
La prima e finora unica edizione è stata vinta da un giovane di Foligno, Federico Frigeri, con “Il ritorno di Andrea”: si tratta della storia di due fratelli molto legati tra loro, in cui la caccia rappresenta lo stimolo positivo e determinante per affrontare le difficoltà della vita. L’attività venatoria, quindi, è stata sfruttata sia come meccanismo narrativo che per descrivere la passione nei dettagli. I numeri dello scorso anno sono stati incoraggianti: c’è stata la partecipazione di 25 racconti, scritti da cacciatori (ma non solo) di ogni parte d’Italia, l’obiettivo del 2016 non può che essere quello di migliorare ulteriormente e di far diventare il concorso un appuntamento fisso e tra i più importanti che trattano della passione per la caccia.