Si tratta di oltre un capo ogni due ettari, una quantità che non ha alcuna corrispondenza in nessun’altra area del nostro paese e, stando a quello che si sa finora, a livello europeo. La valle viene scelta dai caprioli come habitat ideale, una tendenza che risale agli inizi del decennio 2000, un dato che poi è cresciuto di volta in volta.
In base agli ultimi censimenti, inoltre, l’incremento costante della popolazione è stato compreso tra gli 8 e i 9 punti percentuali. Basta semplicemente ricordare come nel 2017 gli ungulati censiti erano 134, saliti poi a quota 143 giusto un anno fa e a quasi 160 capi come emerso da non molti giorni. Se non altro c’è la magra consolazione del basso impatto di questi animali sul settore agricolo locale.