FACE (European Federation of Associations for Hunting and Conservation), la federazione europea che raggruppa le associazioni venatorie, ha annunciato lo svolgimento di una conferenza organizzata al Parlamento Europeo di Bruxelles per il prossimo 27 gennaio. Il tema del dibattito è il seguente: si parlerà del ruolo dei cacciatori e del mondo rurale in relazione al finanziamento della conservazione della biodiversità. A presiedere l’incontro sarà Karl-Heinz Florenz, membro del Parlamento Europeo e presidente dell’Intergruppo Parlamentare che si occupa di biodiversità, caccia e attività rurali (uno degli organismi che viene sostenuto dalla stessa FACE).
Che cosa verrà approfondito nello specifico? L’obiettivo della conferenza è quello di coinvolgere diversi esperti in materia per approfondire le varie prospettive e i punti di vista sull’argomento. Inoltre, l’attenzione verrà concentrata anche sul finanziamento della biodiversità, nello specifico sui traguardi che devono essere raggiunti in vista della Strategia Europea del 2020. Il convegno è stato organizzato dopo aver accertato la perdita di biodiversità e il degrado dell’ecosistema all’interno del territorio comunitario, un dato di fatto che è stato confermato dal rapporto sull’ambiente europeo nel 2015.
Il rischio principale che viene sottolineato da FACE è quello di non riuscire più a fare fronte ai principali bisogni umani. Tra le personalità che interverranno fra nove giorni figurano Norbert Lins, anche lui membro del Parlamento Europeo e responsabile del rapporto sulla revisione di medio termine della biodiversità (Strategia 2020), Cristopher Price, direttore della Country Land and Business Administration, David Scallan, responsabile delle attività legate alla fauna per conto di FACE, e Justin Irvine, il quale fa parte dello James Hutton Institute di Aberdeen (Scozia). La discussione sarà aperta all’esame dei vari progetti di ricerca, tra cui non bisogna dimenticare HUNT (Hunt for Sustainability, la caccia per la sostenibilità), e il FACE Biodiversity Manifesto.
Nel 2001 la Commissione Europea lanciò l’Iniziativa per la caccia sostenibile per sviluppare un programma di conservazione scientifica in linea con le leggi europee. Nel 2004, poi, i partner dell’iniziativa, BirdLife International e FACE raggiunsero un accordo basato su dieci punti. Tra gli aspetti più importanti va sottolineato il dialogo costruttivo da instaurare per raggiungere accordi locali, regionali o nazionali in materia di pratiche venatorie che coinvolgono gli uccelli, ma anche la conservazione delle specie non indigene oppure le sottospecie dei volatili. Non mancano le condizioni specifiche da rispettare quando si stabiliscono le stagioni della caccia, in primis quella che riguarda il rispetto del periodo temporale più vulnerabile per gli uccelli, soprattutto nell’ipotesi di specie sedentarie.