La caccia è parte integrante della cultura Europea e comporta una forte connessione con la natura e con il cibo salutare per milioni di persone. La caccia sostenibile genera anche benefici sociali, economici e di conservazione alle comunità locali nelle regioni rurali d’Europa. E’ necessaria una comunicazione efficace per assicurare che gli ampi benefici della caccia siano compresi e riconosciuti dalla società europea. La conferenza “Comunicare il ruolo dei cacciatori in Europa”, che si è svolta il 6 novembre a Bruxelles presso il Parlamento Europeo ha evidenziato un ampia serie di approcci efficaci per comunicare il valore della caccia in Europa. “La carne di selvaggina è l’ambasciatrice, della caccia sostenibile e quindi deve essere promossa in modo migliore per assicurare il futuro della caccia” ha affermato Oliver Dorn, imprenditore e editore di HALALI Magazine, una popolare rivista tedesca. Dorn ha anche aggiunto: “La selvaggina proveniente da cacciatori di territori e foreste locali è il perfetto esempio di utilizzo della natura ed è divenuta sempre più popolare.
Un cibo di prima classe organico e salutare capace di convincere molte persone circa il valore della caccia“. In questo contesto, la carne di selvaggina dovrebbe essere promossa attraverso i vari mezzi di informazione incluse le piattaforme on line; ad esempio, comunicando i valori nutrizionali della selvaggina, supportando il mercato della carne di selvaggina, ottimizzando la disponibilità di selvaggina presso i consumatori e ampliando la formazione dei cacciatori nel trattamento del selvatico per la catena alimentare. Dorn ha sottolineato che dovrebbe anche essere fatta una distinzione tra selvaggina “proveniente dall’estero” e selvaggina locale che è maggiormente sostenibile. Joseph Perici Calascione, Presidente della FKNK (Associazione per la Caccia e Conservazione di Malta), ha incentrato il suo intervento sulla necessità di promuovere l’importanza di pratiche di caccia tradizionali e sostenibili che sono costantemente sotto attacco.
Il Presidente calascione ha parlato delle sfide della comunicazione relativa alle caccia tradizionale portando l’esempio di Malta di come queste attività culturali profondamente radicate siano state prese di mira da varie campagne diffamatorie. Ha proposto un cambiamento per la comunicazione futura, ad esempio definendo queste pratiche come attività selettive, su scala ridotta e locali come localmente, culturalmente e socialmente importanti per promuovere la diversità europea. Calascione ha affermato: “Credo fermamente nella scienza, nei fatti e nelle scoperte incontrovertibili, come fondamento degli argomenti come la realtà socio-culturale storicamente-innegabile delle pratiche venatorie attraverso l’Europa. La legislazione, che riconosce questa realtà socio-culturale e la riformula in un contesto contemporaneo, supportato dalla scienza, fornisce un eccellente equilibrio tra tutte le realtà che circondano la questione della caccia“. Ha poi concluso che “l’Unione Europea deve essere unita nel promuovere le diversità culturali” Patrizia Filippi ha sottolineato l’importanza dell’educazione dei giovani con l’esempio dei racconti e della letteratura. Ha presentato “Il cacciatore nel paese delle meraviglie” un libro di racconti del quale lei è un’autrice.
Questa pubblicazione è dedicata ai cacciatori e pensata per i genitori e i bambini di ogni età e progettata per facilitare la lettura a persone con problemi di dislessia e difficoltà nella lettura. Attraverso la semplicità lessicale e divertenti disegni, i bambini possono imparare cosa è la caccia e essere introdotti ad argomenti quali la biodiversità e la conservazione. La conferenza, partita da un’iniziativa promossa dagli eurodeputati Karl-Heinz Florenz e Renata Briano , rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Intergruppo “Biodiversità, Caccia, Attività rurali”, è stata organizzata dalla FACE per discutere le sfide e le opportunità per la comunità di cacciatori europea. Per la FACE questa conferenza si è svolta in concomitanza con la ricorrenza 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale, in cui tutti i cacciatori europei sono stati incoraggiati a comunicare il valore culturale della caccia. Ci sono già esempi eccellenti come l’UNESCO che ha designato la falconeria come Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità per il suo valore sociale e ambientale che è stato tramandato di generazione in generazione.