Sorprende notare come la sua presenza, in Europa e in Italia continui ad aumentare. La stima tentata nel 2005 ha parlato di una popolazione di 4 milioni di esemplari in tutto il continente. Molti cinghiali hanno scelto la Francia e la Germania come casa, ma anche l’Italia è piuttosto gettonata: 600.000 capi con circa 120.000 abbattuti all’anno. Sono trascorsi quasi dieci anni e i numeri sono aumentati sensibilmente.
A questo punto la domanda è d’obbligo. Cosa ha di diverso il cinghiale dagli altri ungulati? Almeno 4 carte vincenti che lo rendono un super ungulato.
Branchi poco rigidi e grande capacità adattiva.
Quando i cinghiali vivono in aree protette, con scarsità di nemici naturali, la costruzione sociale è rigida e ben definita. Il gruppo si organizza intorno a femmine imparentate fra loro e l’attaccamento fra gli esemplari è molto forte. Basti pensare che i cinghiali, diversamente da tantissime altre specie, conoscono l’allattamento collettivo dei piccoli. Quando però il cinghiale vive in aree non protette, l’organizzazione sociale, che per necessità viene denaturalizzata, deve modificarsi. Il cinghiale per attitudine e intelligenza si è dimostrato un ungulato particolarmente flessibile. La caccia sia da parte dell’uomo che degli altri predatori, continuamente tende a smembrare i gruppi sociali: la reazione dei cinghiali è sorprendente. Le femmine che sopravvivono riescono piuttosto rapidamente a ricostruire il gruppo accogliendo anche gli esemplari non imparentati che sopravvivono. La mancanza di rigidità consente al gruppo di ricrearsi facilmente. I cuccioli rimasti orfani, ad esempio, vengono adottati, allattati e protetti da altre femmine che li trattano come figli propri.
La natura è stata generosa con il cinghiale, non soltanto l’ha pensato intelligente e avveduto, ma gli ha pure offerto delle carte vincenti che gli consentono di sopravvivere nonostante tutto: nonostante i cambiamenti climatici, nonostante la caccia, nonostante l’uomo, nonostante le stagioni più o meno fortunate.
Capacità riproduttive sorprendenti
L’alta capacità riproduttiva del cinghiale e uno degli elementi in grado di fare la differenza. Non solo le nidiate possono essere particolarmente numerose (si va da un minimo di 1 – 2 esemplari ad un massimo di 9 – 14 con una media per nidiata di 4 – 6 piccoli) ma è da tenere in considerazione la capacità delle femmine di concludere anche tre nidiate in due anni. Tutto dipende dal clima, dalla disponibilità alimentare e dalla necessità del branco, ma questa strategia riproduttiva si è fin ora dimostrata vincente. Se inoltre si tiene in considerazione che le femmine, anche se giovanissime, in caso di necessità sono in grado di riprodursi, si comprende l’alta presenza del cinghiale sul territorio europeo. Si stima che in caso di necessità (assenza di femmine adulte) le giovanissime siano in grado di anticipare la maturità sessuale fin dagli 8 – 9 mesi e nei casi più sorprendenti si dimostrino in grado di ovulare fin dai 5 – 6 mesi. Se invece nel branco sono presenti femmine adulte, le giovani vengono inibite probabilmente con l’emissione di ferormoni che ne posticipano la pubertà. L’anticipazione dell’età fertile dipende non solo dall’assenza di esemplari adulti, ma anche dal peso della femmina: solo nel caso superino i 25 – 3o kg può scattare l’ovulazione.
Alimentazione varia
Altra strategia di sopravvivenza che ha regalato grande diffusione al cinghiale è la sua dieta, piuttosto varia. L’ungulato si nutre di ghiande e frutti secchi, ma in caso di necessità non disdegna granaglie, erbe, rizomi, ma anche piccoli mammiferi, rettili, uova, o anche animali morti. La sua dieta assolutamente generalista gli ha permesso di nutrirsi a prescindere dalle condizioni climatiche ed ambientali.
Il senso della famiglia
Il gruppo e la cura dei più piccoli è molto importante per la femmina di cinghiale. Soprattutto il lungo allattamento i rapporti prolungati e la difesa attiva del cucciolo da parte della madre (o delle femmine del gruppo) consente la sopravvivenza di numerosi esemplari. Non è semplicisticamente un fattore sociale, ma è anche uno dei motivi che ha fatto del cinghiale una delle creature più intelligenti, spigliate e resistenti alla caccia che ad oggi abitino i boschi europei.