Fidasc: In Abruzzo si è tenuto il 10° Campionato Italiano Cani da Seguita in muta su lepre.
Nel cuore grande dell’Abruzzo, su terreni costantemente sopra i mille metri di quota, proprio nel Comune de l’Aquila (località di Arischia, Collebrincioni, Roio, San Gregorio e San Vittorino) e in quelli di Lucoli e Cagnano (località Cascina), si è svolta la tre giorni dedicata ai conduttori di segugi in muta su lepre, per assegnare, dopo le semifinali di venerdì 7 e sabato 8 maggio il prestigioso titolo di Campione Italiano della specialità.
“Un campionato –ha affermato il Presidente Buglione– che ha un enorme e forse irripetibile valore simbolico. Non solo in quanto coincide proprio con il primo decennale dell’attività federale, ma soprattutto perché la scelta di assegnare all’Abruzzo l’organizzazione di questo evento rappresenta il nostro modo di essere vicini con lo sport –e quindi in modo concreto e positivo– alle popolazioni così duramente colpite da catastrofico sisma dello scorso anno”.
In questo modo –ha poi continuato il presidente– l’arrivo di 56 mute, provenienti da 10 Regioni e la contemporanea presenza di tanti dirigenti nazionali e periferici della FIDASC, fra i quali il Vice Presidente Vicario Domenico Coradeschi, i consiglieri Nunzio Merolli e Demos Morellini, e il Presidente regionale Ivano Cirese, oltre l’infaticabile e onnipresente organizzatore Pio Traquini, dimostra una grande solidarietà e, per me, che ho vissuto in prima persona il dramma del terremoto campano del 1980, assume anche il significato di un pellegrinaggio emozionale e profondamente emozionante”.
Ma la Federazione –ha poi concluso Buglione– non considera questo straordinario successo un punto di arrivo. Al contrario, il fascino indiscutibile di questi scenari naturali dominati dal Gran Sasso, la cortesia e l’efficienza delle strutture alberghiere e di ristoro, e la grande capacità organizzativa di tutti gli amici coinvolti nell’organizzazione e nella gestione di questa manifestazione sportiva, a cominciare da Pio Tarquini, faranno di questa esperienza un trampolino di lancio per nuove iniziative di altissimo livello”.
La competizione è iniziata con una prima fase semifinale (venerdì 7 maggio) alla quale hanno preso parte 56 mute provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Calabria. Le 13 batterie in cui i concorrenti erano stati suddivisi, sono state giudicate da: Nicola Luzzi, Marcello Canonaco, Gastone Zani, William Landini, Andrea Paliotta, Giuseppe Cicchitti, Giovanni Montanari, Antonio Ghidelli, Roberto Corbucci, Pietro Zappa, Fabio Butini, Maria Assunta Villa, e Pio Tarquini. Alla seconda semifinale, corsa sabato 8 maggio, hanno avuto accesso 18 mute, suddivise in tre batterie, e alla fase finale di Domenica, giudicata da Demos Morellini, Don Lazzaro Volpi e Roberto Pigliacelli, sono arrivate solamente cinque mute che hanno corso in batteria unica: Giovanni Zaccagno (5 Segugi It. n.f.-p.r.); Daniele Moretti (5 Segugi It. n.f.-p.f.); Cleto Cataldi (4 Segugi It. n.f.-p.r.); Fabio Fanucci (5 Segugi It. n.f.-p.r.) e Gianluca Dori (5 Segugi It. n.f.-p.r.).
Ad aggiudicarsi il titolo è stato proprio Giovanni Zaccagno, il concorrente abruzzese al quale il sorteggio
aveva assegnato il 1° turno. La sua muta, composta da soggetti di eccellente tipicità e molto omogenei, una volta liberata ha messo in mostra una bella fase di ricerca, svolta con impegno e grande concentrazione. All’incontro si sono evidenziate voci tipiche e con metodo e stile molto italiani. Celere l’accostamento, dal campo in bosco, dove è avvenuto lo scovo con il quale è iniziata una seguita sonora, pressante e molto duratura con la soluzione di numerosi falli e che è proseguita anche al termine della prova.
Piazza d’onore per il marchigiano Gianluca Dori che, nonostante l’ultimo turno assegnatogli dal sorteggio, è riuscito a mettere in risalto il lavoro dei propri ausiliari. Medaglia di bronzo, infine, per l’umbro Fabio Fanucci che ha regolato di misura il laziale Daniele Moretti che, a sua volta, ha bruciato un altro concorrente delle Marche, Cleto Cataldi. Il successo della manifestazione, come sempre succede in questo tipo di gare, è anche merito di uno staff molto preparato oltre che appassionato, ed è pertanto doveroso ringraziare tutti i volontari che hanno validamente collaborato con Pio Tarquini: Vinicio Cavalieri, Pietro Tiberi, Alfio, Gioacchino e Marco Tarquini, Ignazio Scarselli, Giancarlo Fiaschetti e Ercole Fusari.
Roma, 10 maggio 2010
L’UFFICIO STAMPA
— COME RICEVUTO PUBBLICATO —